Gli stili
NEIJIA & WAIJIA
I vari Stili delle Arti Marziali Cinesi vengono principalmente classificati in due grandi gruppi: gli Stili Esterni (Wai Jia) e gli Stili Interni (Nei Jia).
Gli Stili Esterni (Shaolin, Hung Gar, Choy Lee Fut, ecc…) pongono particolare enfasi sulle capacità fisiche ed atletiche e prevedono un duro allenamento per rafforzare le articolazioni, le ossa e i muscoli.
Gli Stili Interni (Taiji Quan, Ba Gua Zhang, Xing Yi Quan) sottolineano limportanza della respirazione e dellequilibrio puntando prevalentemente sulla coltivazione dellenergia vitale, il QI .
In realtà questa distinzione è valida solo al primo approccio, in quanto a livelli avanzati gli Stili Esterni sviluppano anche la parte interna e gli Stili Interni sviluppano anche la parte esterna (concetto di Yin e Yang).
Gli Stili vengono poi suddivisi anche in base al loro luogo dorigine: si definiscono Bei Quan (Pugno del Nord) gli Stili nati nel Nord della Cina e Nan Quan (Pugno del Sud) quelli sviluppatisi nel Sud. Il concetto geografico di Nord e Sud della Cina è riferito alla posizione delle varie regioni rispetto al Fiume Giallo (Yang Tze).
Si ritiene generalmente che le condizioni climatiche e lo Stile di vita nelle diverse regioni della Cina abbiano notevolmente influenzato il modo di combattere delle varie popolazioni.
La differenza fra «interno» ed «esterno» va ricercata e riferita innanzitutto ai diversi tipi di energia che i due metodi sviluppano per prima nei rispettivi sistemi:
1. L'energia esterna Wai Gong, visibile per esempio negli stili di Shaolin e del Sud in genere, ha molto a che fare con la forza muscolare, l'esibizione di potenza, velocità e determinazione, l'abilità a usare braccia e gambe come mulinelli.
2. L'energia interna Nei Gong sviluppa, invece, una potenza fisica meno visibile, ma più centralizzata, flessibile e balisticamente efficace, basata sulla coordinazione profonda della struttura del corpo umano con l'atteggiamento mentale e spirituale. «Interno» significa, in una parola, armonizzazione di movimento e immobilità, ricerca di una potenza psicofisica che scaturisce in maniera spontanea e fulminea, e ha allo stesso tempo il peso e la densità di una montagna.
Il paragone che meglio rende l'idea della potenza «interna» è quello con l'acqua; che è l'elemento più flessibile e morbido che esista in natura, ma essere colpiti da un'onda di tre metri non è proprio una carezza.